L'immoralità necessaria
citazioni e percorsi nei mondi della giustizia
- ISBN: 9788815131072
- Editorial: Società Editrice Il Mulino
- Fecha de la edición: 2008
- Lugar de la edición: Bologna. Italia
- Colección: Saggi
- Encuadernación: Rústica
- Medidas: 20 cm
- Nº Pág.: 385
- Idiomas: Italiano
E' dai dintorni che si scorge meglio il centro: spinto da tale convinzione, l'autore esce qui dagli steccati del diritto, per utilizzare materia diversa, tesaurizzata nell'arco di decenni. Pressoché accantonando i giuristi, la parola va piuttosto alla drammaturgia o alla narrativa, alle arti figurative o alla linguistica. Come sonde riposte negli strati più fondi, sono passi di Shakespeare quelli che mostrano certe verità giudiziarie, divenute tali solo per la violenza del potere. Goya è una guida costante, e una tela di Prud'hon inculca, nel 1808, un'ideologia napoleonica tuttora oggetto di liti (il rapporto organizzativo fra pubblici ministeri e giudici). Il problema dei verbali affiora in Anatole France e in Sandor Márai. "L'uomo senza qualità" e "I fratelli Karamàzov" offrono pagine decisive sulle perizie, mentre Karl Kraus e François Rabelais ci parlano delle prove falsificate. Dagli sconfinamenti escono rotti o vacillano molti fra i capisaldi delle moderne costituzioni e delle convenzioni internazionali. L'assai variegato repertorio dipana idee dure: la macchina della giustizia è indispensabile, eppure - questo è il punto - resta fatta da congeniti (non già occasionali, momentanei), tremendi pericoli e da immoralità intrinseche, non eludibili.