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Metodo e valori nell'interpretazione dei contratti

Metodo e valori nell'interpretazione dei contratti
per un'ermeneutica contrattuale rinnovata

  • ISBN: 9788849522730
  • Editorial: Edizioni Scientifiche Italiane
  • Lugar de la edición: Napoli. Italia
  • Colección: Pubblicazioni della Scuola di specializzazione in Diritto civile dell'Università di Camerino
  • Encuadernación: Rústica
  • Medidas: 24 cm
  • Nº Pág.: 496
  • Idiomas: Italiano

Papel: Rústica
63,55 €
Sin Stock. Disponible en 5/6 semanas.

Resumen

Alle origini della ricerca è l’interesse per il tema del metodo sistematico e assiologico applicato alla materia dell’interpretazione dei contratti; metodo che consente di guadagnare, in una prospettiva non meramente esegetica (descrittiva, cioè, di un ordine statico e immutabile dei criteri interpretativi), bensí propriamente ermeneutica, un decisivo approccio dinamico e funzionale all’interpretazione contrattuale, nel segno della relatività delle regole interpretative e dell’unitarietà e circolarità del procedimento ermeneutico, orientato dal complesso dei valori costituzionali e comunitari. Il lavoro, pur nella consapevolezza dell’inscindibile nesso tra ermeneutica e metodologia, non si propone finalità di ordine esclusivamente metodologico. Al contrario, esso vuole offrire, anzi tutto, una rilettura, in chiave evolutiva e adeguatrice, di una rosa di norme del codice civile alla luce della «complessità» del sistema ordinamentale e della connessa dialettica «ordine_disordine», al fine di svelare il potenziale operativo del nostro codice in materia d’interpretazione dei contratti. Si svolge, cosí, un discorso critico e problematico intorno ai principali «dogmi» o «miti» che ancóra oggi gravano, quali pesanti ipoteche di una mentalità estranea alla precettività dei princípi costituzionali e alla complessità del sistema italo_comunitario delle fonti, sulle applicazioni giurisprudenziali. Si allude, in particolare, al(lo pseudo) principio del «gradualismo» o dell’ordine gerarchico dei criteri interpretativi, alla pretesa centralità del canone della «comune intenzione», alla sussidiarietà del criterio dell’interpretazione secondo buona fede, all’antiquato metodo della sussunzione, alla scolastica distinzione logica e cronologica tra interpretazione, qualificazione e integrazione, all’imperialismo (almeno in giurisprudenza) dell’ingenuo brocardo «in claris non fit interpretatio», alla temuta arbitrarietà dell’interpretazione correttiva dei contratti.

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