Il dibattito giuridico-politico su diritto e orientamento sessuale si è declinato su diversi scenari teorici (privacy, non-discriminazione, nozione di eguaglianza), ma ha anche coinvolto visioni antropologiche, cioè nozioni fra loro confliggenti di natura umana. Il risultato, soprattutto negli Stati Uniti, è stato un dibattito appassionante, talora accesissimo (si parla di culture war). Questa discussione pubblica, alla quale hanno preso parte Presidenti e giudici della Corte Suprema, giuristi e filosofi, uomini di cultura e uomini di fede, giornalisti e bloggers, ha irreversibilmente modificato alcune categorie chiave della riflessione pratica, vale a dire di filosofia morale e giuridico-politica. Ricostruire allora il senso teorico, ma anche umano e civile, di tale dibattito, diventa un passaggio ineludibile per comprendere l’evoluzione dell’orizzonte normativo di quei sistemi giuridico-politici occidentali che osano mettere in gioco tradizioni consolidate per affermare nuove forme di libertà e di eguaglianza.