Oggi, i pubblici servizi non senbrano più un nome comune dato ad ambiti differenti studiati da scienze diverse, ma un comune campo di indagine nel quale categorie economiche e giuridiche sono così intrecciate da risultare inestricabilmente dipendenti. Qui disciplina pubblicistica e privatistica si intrecciano con l'analisi economica, non più solamente rivolta allo studio della classica impresa pubblica, ma alla comprensione delle dinamiche del mercato dei servizi nel quale si ritrovano, a volte sfumati e sovrapposti, interessi privati e collettivi. I pubblici servizi diventano luogo di garanzia dei diritti che si realizza in forza di un concorso dell'attività speculativa dei privati e della regolazione dell'autorità pubblica. La struttura del mercato non potrà prescindere dalle regole con le quali gli operatori possano agire, regole che dovranno necessariamente tenere opportunamente conto del godimento dei diritti ma anche dei meccanismi che sottendono ad un buon funzionamento del mercato stesso. Tutto ciò confrontandosi con vincoli di carattere sociale, tecnico ed organizzativo spesso rilevanti ed in un contesto in cui il ricorso al contenzioso assume spesso un carattere strategico che imbriglia e rende vischiose le dinamiche più semplici. Questo volume è teso alla ricognizione delle assonanze e dissonanze dell'analisi economica e del metodo giuridico applicati ai servizi pubblici locali affinchè gli approcci e i risultati, apparissero nella loro naturale distinzione e convergenza, senza nessun lavoro d'orchestrazione e senza nessun lavoro posticcio di omologazione; nel solo intento di riprendere un dialogo interdisciplinare e di confrontare i percorsi di chi aveva camminato lungo sentieri differenti, seguendo metodi radicalmente diversi.